Dedicazione della Chiesa Cattedrale e inizio del nuovo Anno pastorale

+ Pasquale Cascio, Arcivescovo

Dedicazione della Chiesa Cattedrale e inizio del nuovo Anno pastorale
A tutta la comunità diocesana
Carissimi,
viviamo nella fede questi tempi difficili, continuando a fare esperienza di Chiesa che cammina nella storia, sicura della presenza del suo Signore, per annunciare al mondo l’amore salvifico di Dio.
Il 20 novembre è, per la nostra Chiesa, giorno solenne della Dedicazione della Cattedrale, in cui come popolo riscopriamo la nostra consacrazione profetica, sacerdotale e regale. Questa data segna anche l’inizio dell’Anno pastorale: tutto questo permane in una nuova situazione.
Celebrerò l’Eucaristia nella Chiesa Cattedrale nel giorno della sua Dedicazione e invito tutti i parroci, come è prescritto, a celebrare l’Eucaristia della Dedicazione nella propria comunità: realizzeremo così il mistero di comunione, a distanza, ma reale, vero e fruttuoso per la potenza del Mistero Eucaristico. Ci riconosceremo come popolo in cammino nella piena comunione ecclesiale e nella fraterna solidarietà con le ansie, i dolori e le attese del mondo. L’Eucaristia è la fonte della nostra speranza e il sostegno delle nostre fragilità.
Diamo inizio al nuovo Anno pastorale da costruire passo dopo passo, non solo perché condizionati dalla pandemia, ma per farci carico delle effettive necessità dei nostri fratelli e delle nostre comunità. Siamo nel secondo anno del Piano pastorale, dedicato al sacramento dell’Eucaristia; rimaniamo fermi sulla domanda del primo anno: com’è l’Eucaristia?, tenendo in considerazione la presentazione del Nuovo Messale e aiutandoci, come presbiterio e come comunità, ad entrare in una ritualità celebrativa viva, nuova e coinvolgente.
Infatti, a partire dalla prima domenica di Avvento (29 novembre 2020), la nostra diocesi, come la maggior parte delle Chiese italiane, inizierà ad usare il Nuovo Messale. Per quanto possibile e con gli strumenti idonei, si istruisca la comunità non solo sulle variazioni rituali, ma sul significato e sugli orizzonti, che si aprono per la spiritualità liturgica e per la vita cristiana. In particolare ricordo che le due mutazioni all’interno della preghiera del Padre nostro sono da osservare sempre, sia nella Celebrazione Eucaristica sia in ogni altro momento di preghiera comunitaria e personale. Le restrizioni del tempo presente ci consentono di celebrare l’Eucaristia con il nostro popolo, è un grande dono da valorizzare, da vivere in pienezza e da conservare anche con comportamenti esemplari nelle difficoltà della pandemia.
La domanda com’è l’Eucaristia? ci stimoli anche a chiederci: come noi celebriamo l’Eucaristia e quali potenzialità celebrative non viviamo ancora per entrare sempre più nella pienezza del Mistero? Questa domanda rientra tra le tante da porsi come Chiesa: essa legge, nella fede e nella sapienza evangelica, il tempo che le è dato da vivere.
In fraterna comunione nello Spirito del Risorto, prego per tutti, in particolare gli ammalati e quanti sono chiamati a curarli in maniera diretta, ed imploro su tutta la comunità diocesana la confortatrice benedizione di Dio.
Sant’Angelo dei Lombardi, 18 novembre 2020,
Dedicazione delle basiliche dei SS. Apostoli Pietro e Paolo
+ Pasquale Cascio
Arcivescovo