Graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo

Ai Parroci

e alle Comunità parrocchiali

 

Carissimi,

con fiducia nella paterna provvidenza di Dio, con la certezza della fede in Gesù Risorto, invocando la luce dello Spirito di Verità e di Consolazione, ci accingiamo a compiere un altro passo per la ripresa del cammino ordinario delle nostre comunità in questo tempo di emergenza, che permane nella sua evoluzione. Si tratta in concreto del ritorno alla Celebrazione Eucaristica con la presenza del popolo di Dio. In questo periodo ci siamo mossi sempre con prudenza, sostenuta dalla fede, tenendo presente l’azione misteriosa di Dio nel cuore degli uomini, la necessità prioritaria della tutela della salute di tutti, l’aiuto reciproco per il cammino spirituale, l’unità delle comunità e la comunione ecclesiale con la Chiesa italiana.

Con questo atteggiamento accogliamo e rispettiamo il Protocollo sottoscritto tra Governo e Conferenza Episcopale Italiana, che ci permette al momento solo la Celebrazione Eucaristica con il popolo, nel rispetto assoluto di alcune condizioni, le quali non limitano il Mistero celebrato, ma ci permettono di viverlo nella sicurezza sanitaria, espressione di carità fraterna.

Segue ora il testo integrale del Protocollo con alcune aggiunte attuative, che chiarificano e concretizzano l’applicazione nel nostro ambiente, ulteriori spiegazioni possono essere richieste all’Ordinario, senza apportare modifiche sostanziali.

 

Protocollo circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo

(firmato il 7 maggio 2020 e in vigore dal 18 maggio 2020)

Le rubriche tra parentesi e in rosso sono aggiunte dell’Arcivescovo Pasquale Cascio

 

Per la graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo, il presente Protocollo ha per oggetto le necessarie misure di sicurezza, cui ottemperare con cura nel rispetto della normativa sanitaria e delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2.

 

  1. ACCESSO AI LUOGHI DI CULTO IN OCCASIONE DI CELEBRAZIONI LITURGICHE

1.1. L’accesso individuale ai luoghi di culto si deve svolgere in modo da evitare ogni assembramento sia nell’edificio sia nei luoghi annessi, come per esempio le sacrestie e il sagrato.

1.2. Nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone, il legale rappresentante dell’ente (il parroco o il rettore) individua la capienza massima dell’edificio di culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, che deve essere pari ad almeno un metro laterale e frontale.

(aggiungo che il Comitato Tecnico Scientifico concede per gli edifici più capienti il numero massimo consentito di 200 persone, nel rispetto della normativa)

1.3. L’accesso alla chiesa, in questa fase di transizione, resta contingentato e regolato da volontari e/o collaboratori che – indossando adeguati dispositivi di protezione individuale, guanti monouso e un evidente segno di riconoscimento – favoriscono l’accesso e l’uscita e vigilano sul numero massimo di presenze consentite. Laddove la partecipazione attesa dei fedeli superi significativamente il numero massimo di presenze consentite, si consideri l’ipotesi di incrementare il numero delle celebrazioni liturgiche.

(aggiungo che un eventuale incremento delle celebrazioni sia concordato con l’Ordinario)

1.4. Per favorire un accesso ordinato, durante il quale andrà rispettata la distanza di sicurezza pari almeno 1,5 metro, si utilizzino, ove presenti, più ingressi, eventualmente distinguendo quelli riservati all’entrata da quelli riservati all’uscita. Durante l’entrata e l’uscita dei fedeli le porte rimangano aperte per favorire un flusso più sicuro ed evitare che porte e maniglie siano toccate.

1.5. Coloro che accedono ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche sono tenuti a indossare mascherine.

(aggiungo che le mascherine, che coprono naso e bocca, siano idonee innanzitutto alla tutela degli altri e siano indossate durante tutta la celebrazione, escluso il momento in cui si riceve la comunione)

1.6. Venga ricordato ai fedeli che non è consentito accedere al luogo della celebrazione in caso di sintomi influenzali/respiratori o in presenza di temperatura corporea pari o superiore ai 37,5° C.

(aggiungo che a discrezione dei parroci o su richiesta del fedele si misuri la temperatura. I termo-scanner potranno essere utilizzati per altre attività parrocchiali quando saranno consentite)

1.7. Venga altresì ricordato ai fedeli che non è consentito l’accesso al luogo della celebrazione a coloro che sono stati in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei giorni precedenti.

1.8. Si favorisca, per quanto possibile, l’accesso delle persone diversamente abili, prevedendo luoghi appositi per la loro partecipazione alle celebrazioni nel rispetto della normativa vigente.

1.9. Agli ingressi dei luoghi di culto siano resi disponibili liquidi igienizzanti.

(aggiungo che si invitino i fedeli a utilizzare i liquidi igienizzanti al momento dell’ingresso in chiesa)

 

  1. IGIENIZZAZIONE DEI LUOGHI E DEGLI OGGETTI

2.1. I luoghi di culto, ivi comprese le sagrestie, siano igienizzati regolarmente al termine di ogni celebrazione, mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti ad azione antisettica. Si abbia, inoltre, cura di favorire il ricambio dell’aria.

2.2. Al termine di ogni celebrazione, i vasi sacri, le ampolline e altri oggetti utilizzati, così come gli stessi microfoni, vengano accuratamente disinfettati.

2.3. Si continui a mantenere vuote le acquasantiere della chiesa.

 

  1. ATTENZIONI DA OSSERVARE NELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE

3.1. Per favorire il rispetto delle norme di distanziamento è necessario ridurre al minimo la presenza di concelebranti e ministri, che sono comunque tenuti al rispetto della distanza prevista anche in presbiterio.

(aggiungo che per i comportamenti all’interno della chiesa ci si attenga a quanto indicherà il celebrante all’inizio e durante la celebrazione: sarà cura del celebrante ricordarli in ogni celebrazione)

3.2. Può essere prevista la presenza di un organista, ma in questa fase si ometta il coro.

(aggiungo che è opportuno l’uso della mascherina durante le letture, per preservare l’igiene del microfono)

3.3. Tra i riti preparatori alla Comunione si continui a omettere lo scambio del segno della pace.

3.4. La distribuzione della Comunione avvenga dopo che il celebrante e l’eventuale ministro straordinario avranno curato l’igiene delle loro mani e indossato guanti monouso; gli stessi – indossando la mascherina, avendo massima attenzione a coprirsi naso e bocca e mantenendo un’adeguata distanza di sicurezza – abbiano cura di offrire l’ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli.

(aggiungo che prima di ogni distribuzione, il celebrante indossi i guanti, quindi li igienizzi, ricordi poi ai fedeli di tenere la distanza di sicurezza e di poter ricevere l’ostia solo sulle mani. I ministri straordinari intervengano solo in caso di necessità in riferimento al numero dei fedeli, curando anche loro l’igienizzazione nella modalità del celebrante)

3.5. I fedeli assicurino il rispetto della distanza sanitaria.

3.6. Per ragioni igienico-sanitarie, non è opportuno che nei luoghi destinati ai fedeli siano presenti sussidi per i canti o di altro tipo.

(specifico che non siano distribuiti foglietti per i canti né per seguire la celebrazione)

3.7. Le eventuali offerte non siano raccolte durante la celebrazione, ma attraverso appositi contenitori, che possono essere collocati agli ingressi o in altro luogo ritenuto idoneo.

(aggiungo che i contenitori siano collocati all’uscita per l’offerta al termine della celebrazione)

3.8. Il richiamo al pieno rispetto delle disposizioni sopraindicate, relative al distanziamento e all’uso di idonei dispositivi di protezione personale si applica anche nelle celebrazioni diverse da quella eucaristica o inserite in essa: Battesimo, Matrimonio, Unzione degli infermi ed Esequie (Nelle unzioni previste nell’amministrazione dei sacramenti del Battesimo e dell’Unzione degli infermi, il ministro indossi, oltre alla mascherina, guanti monouso).

(aggiungo che per i Battesimi, qualora si prevede una partecipazione che superi il limite di capienza, si celebrino in orario differente con o senza Celebrazione Eucaristica. Le Esequie avvengano normalmente nella Celebrazione Eucaristica, favorendo soprattutto la partecipazione dei familiari, considerati l’esiguità il numero dei posti e il divieto delle condoglianze e dei cortei. Sarebbe opportuno ricordare queste limitazioni negli avvisi funebri)

3.9. Il sacramento della Penitenza sia amministrato in luoghi ampi e areati, che consentano a loro volta il pieno rispetto delle misure di distanziamento e la riservatezza richiesta dal sacramento stesso. Sacerdote e fedeli indossino sempre la mascherina.

3.10. La celebrazione del sacramento della Confermazione è rinviata.

 

  1. ADEGUATA COMUNICAZIONE

4.1. Sarà cura di ogni Ordinario rendere noto i contenuti del presente Protocollo attraverso le modalità che assicurino la migliore diffusione.

4.2. All’ingresso di ogni chiesa sarà affisso un manifesto con le indicazioni essenziali, tra le quali non dovranno mancare:

– il numero massimo di partecipanti consentito in relazione alla capienza dell’edificio;

– il divieto di ingresso per chi presenta sintomi influenzali/respiratori, temperatura corporea uguale o superiore ai 37,5° C o d stato in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei giorni precedenti;

– l’obbligo di rispettare sempre nell’accedere alla chiesa il mantenimento della distanza di sicurezza, l’osservanza di regole di igiene delle mani, l’uso di idonei dispositivi di protezione personale, a partire da una mascherina che copra naso e bocca.

 

  1. ALTRI SUGGERIMENTI

5.1. Ove il luogo di culto non è idoneo al rispetto delle indicazioni del presente Protocollo, l’Ordinario del luogo può valutare la possibilità di celebrazioni all’aperto, assicurandone la dignità e il rispetto della normativa sanitaria.

(aggiungo che se la celebrazione all’aperto diventa una prassi ordinaria, è bene comunicarlo al Vescovo)

5.2. Si ricorda la dispensa dal precetto festivo per motivi di età e di salute.

(aggiungo che si estende la dispensa del precetto anche all’impossibilità di accedere in chiesa per mancanza di posti o alla fobia momentanea del contagio)

5.3. Si favoriscano le trasmissioni delle celebrazioni in modalità streaming per la fruizione di chi non può partecipare alla celebrazione eucaristica.

(suggerisco che questo numero sia letto e attuato in equilibrio con il punto 1.3, tenendo conto anche del richiamo dei Vescovi campani sull’uso moderato e dignitoso di questa modalità)

 

Qui finisce il testo ufficiale, infine aggiungo e specifico che l’accordo riguarda solo la Celebrazione Eucaristica, sia quotidiana che festiva. Non sono ancora previste modalità per altre forme di celebrazioni o incontri comunitari (processioni – anche quelle senza concorso del popolo –, catechesi, lectio divina, attività oratoriali, campi scuola e attività estive, o ogni altra forma non indicata). Sarà nostra premura comunicare di volta in volta la possibilità di vivere queste altre forme.

In questa fase ancora emergenziale è consigliabile l’utilizzo di una sola chiesa (preferibilmente quella parrocchiale), che favorisca la partecipazione dei fedeli e l’adempimento delle norme indicate.

Questo Protocollo, con le annotazioni diocesane, deve essere integrato con le “linee unitarie” per le Diocesi della Campania, previste dalla Conferenza Episcopale Campana in seguito all’incontro tenutosi il 13 maggio 2020, di cui si fornisce il testo, comprendente il Messaggio ai sacerdoti con le linee.

L’andamento dell’epidemia o la difficoltà di attuazione delle norme, dovuta anche ad ostentate scorrettezze di alcuni fedeli, può indurre il Vescovo, ascoltato il parroco, a sospendere temporaneamente la Celebrazione Eucaristica per quella comunità.

Queste direttive possono essere esposte nella bacheca parrocchiale sia fisica che online.

La chiarezza aiuta la consapevolezza e stimola la responsabilità di ciascuno, il convenire come Chiesa diventa anche esemplare e lievito nella società civile, offrendo un contributo alla serenità e all’incoraggiamento, di cui le nostre famiglie e il nostro Paese hanno urgente bisogno.

Con grande rispetto e fiducia in tutti e in ciascuno, benedico di cuore.

 

Sant’Angelo dei Lombardi, 15 maggio 2020

 

+ Pasquale Cascio

   arcivescovo