Archivi della categoria: in Evidenza

Ministri straordinari della Comunione e pastorale della salute_5 incontri online

Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute

Conferenza Episcopale Italiana

Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute

Roma, 21 gennaio 2021

Ai Direttori degli Uffici diocesani di pastorale
della salute
Ai Direttori degli Uffici liturgici diocesani
LORO SEDI

Gentilissimi,
proseguendo nell’esperienza di formazione e aggiornamento dello scorso anno
pastorale, di seguito vi proponiamo un percorso formativo pensato in collaborazione con
l’Ufficio Liturgico Nazionale e articolato in cinque incontri, i cui destinatari sono i Ministri
straordinari della Comunione. Il corso, dal titolo “Ministri straordinari della Comunione e
pastorale della salute”, avrà inizio il prossimo 4 febbraio dalle ore 15 alle ore 16,30 come di
seguito indicato nel calendario degli incontri:
– Il profilo del MSC: identità e ruolo – 4 febbraio 2021
– Il MSC e l’Eucaristia: spiritualità eucaristica nel servizio al malato – 4 marzo 2021
– La dimensione relazionale: dialogo, comunicazione, ascolto, empatia – 6 maggio 2021
– La dimensione sanitaria: patologie, DPI – 3 giugno 2021
– Il MSC tra dimensione ecclesiale e dimensione pastorale – 1 luglio 2021

Gli incontri saranno fruibili online, la partecipazione è gratuita ma è necessario
iscriversi online cliccando sul link di seguito:

https://salute.chiesacattolica.it/corso-fc3-1-ministri-straordinari-della-comunione-e-pastoraledella-salute/

L’iscrizione viene fatta per l’intero Corso scelto e non per ogni singola lezione.Il giorno della lezione verrà inviato via mail il link per accedere al canale YouTube.
Per informazioni contattare la Segreteria dell’Ufficio allo 06.66398.477 oppure
salute@chiesacattolica.it.

Un cordiale saluto.
Don Mario Castellano Don Massimo Angelelli
Direttore Ufficio Liturgico Nazionale Direttore Ufficio Nazionale
per la pastorale della salute

CEI Messaggio della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana in vista della scelta di avvalersi dell’insegnamento

della religione cattolica nell’anno scolastico 2021-2022

Messaggio della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana in vista della scelta di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica nell’anno scolastico 2021-2022

 

Cari studenti e cari genitori, che cosa sarebbe l’arte senza la Cappella Sistina di Michelangelo, la poesia senza la Divina commedia di Dante, la musica senza la Passione secondo Matteo di Bach, la letteratura senza i Promessi sposi di Manzoni, l’architettura senza il Duomo di Milano, la filosofia senza Kierkegaard? Cosa sarebbe l’amore senza il Cantico dei cantici, la dignità umana senza le parole di Gesù sui poveri nei Vangeli, la felicità senza il Discorso della montagna del Vangelo di Matteo?Anche quest’anno entro il 25 gennaio siete chiamati a compiere una scelta impor-tante, decidendo se avvalervi o meno dell’insegnamento della religione cattolica a scuola. Noi pensiamo che questo insegnamento offra anzitutto alcuni strumenti per rispondere alle domande con cui abbiamo iniziato questo messaggio: consente, infatti, di conoscere e contestualizzare in un’ottica più ampia la storia culturale del nostro Paese e del mondo intero, attraverso le idee che la religione cristiana ha prodotto.Ma nell’insegnamento della religione cattolica si danno anche altre possibilità: gli studenti possono confrontarsi con le domande profonde della vita. Soprattutto nel tempo della formazione intellettuale a scuola sorgono quei quesiti che a volte ci affannano, ma che di fatto ci rendono esseri umani unici e irripetibili: chi siamo? Quale storia ci ha pre-ceduto? Cosa dobbiamo fare per il presente nostro e dei nostri cari? Perché il dolore e la morte? Cosa possiamo sperare per il futuro in questa terra e dopo? Ognuno deve trovare la sua risposta. L’insegnamento della religione cattolica si pone proprio nell’orizzonte degli interrogativi esistenziali, che sorgono anche nei nostri ragazzi. In un tempo in cui la pandemia da COVID-19 ci sta ponendo di fronte problemi inediti per l’umanità, pensia-mo che le generazioni future potranno affrontare meglio anche le sfide nel campo dell’e-conomia, del diritto o della scienza se avranno interiorizzato i valori religiosi già a scuola.1

Una solida preparazione nell’ambito religioso consente di apprezzare il mondo guardando oltre le apparenze, di non accontentarsi delle cose materiali puntando piuttosto a quelle spirituali, di confutare le false superstizioni escludendo ogni forma di violenza in nome di Dio, di allenarsi al dialogo sempre rispettoso dell’altro, di formare una coscienza matura imparando a crescere tenendo conto degli altri e soprattutto dei più deboli.Siamo sicuri che l’alleanza educativa stretta tra voi, genitori e studenti, e gli inse-gnanti di religione cattolica consenta di vivere il tempo della scuola come un’occasione di reale formazione delle nuove generazioni in modo sano e costruttivo, per il bene dei nostri ragazzi e della nostra società.Cogliamo l’occasione di questo messaggio per augurarvi un nuovo anno di pace e serenità.

 

Roma, 8 gennaio 2021

La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana

Comunicazioni Ufficio Catechistico Diocesano

http://catechistico.diocesisantangelo.it/lorem-ipsum-dolor-sit-amet-consectetur-adipiscing-elit-4/

AI PARROCI

ALLE CATEHISTE E

AI CATECHISTI

LORO SEDI

Oggetto: comunicazioni Ufficio Catechistico Diocesano

 

Carissimi/e,

la pandemia non permette ancora la catechesi in presenza. Il rinvio dei sacramenti non è il rinvio dell’evangelizzazione. È sempre più evidente e urgente pensare all’evangelizzazione e alla catechesi come trasmissionedella fede a prescindere dai sacramenti.

Pertanto l’Ufficio Catechistico Diocesano propone un modello di approccio e comunicazione ai ragazzi e agli adolescenti attraverso alcuni schemi di annuncio. In questi schemi vi è il vantaggio che tengono conto del percorso dei testi dei catechismi ufficiali della chiesa italiana: Io sono con voi, Venite con me, Sarete miei testimoni e La verità vi farà liberi.

Il materiale di mediazione sarà reperibile prossimamente sul sito dell’Ufficio Catechistico all’indirizzo www.catechistico.diocesisantangelo.it. Esso è stato concepito tenendo conto della seguente suddivisione:

gruppo7-8 anni Io sono con voi

gruppo 9-10 anni Venite con me

gruppi 10-12 anni Sarete miei testimoni

gruppo giovani La verità vi farà liberi.

Questa proposta è un punto di partenza in attesa di avere anche altri strumenti da condividere tra le parrocchie. L’utilizzo del materiale richiede la mediazione dei catechisti/e, coordinati/e dal parroco.

È intenzione dell’Ufficio programmare per il mese di gennaio un incontro via web con tutti/e i/le catechisti/e per un confronto su quanto effettivamente si riesce a concretizzare e per un ulteriore scambio di esperienze.

Ricordando la Parola di San Paolo: “Purché in ogni maniera Cristo venga annunciato” (Fil 1,18).

Sentiamoci uniti, incoraggiandoci a vicenda, con un sincero augurio di Santo Natale e un felice Anno Nuovo.

Sant’Angelo dei Lombardi lì, 15 dicembre 2020.

 

La Commissione

Evangelizzazione e Catechesi

Lettera alla famiglia 2020

Lettera alla famiglia 2020

 

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

Cara famiglia,

anche in questo anno così travagliato e che si chiude nell’incertezza, mi rivolgo con affetto, gratitudine e speranza a te, frutto prelibato della divina creazione. Nella tempesta sei sempre il rifugio, anzi ora siamo costretti a rifugiarci in te. Sembra che non ci sia altro per sfuggire il nemico-virus in agguato. Quale umanità sperimenteremmo se il “restare in casa” non coincidesse, in qualche modo, con lo stare in famiglia? Abbiamo bisogno di riappropriarci di un elemento originale della nostra cultura: il rapporto indissolubile tra casa e famiglia. Negli anni ci siamo abituati a fuggire ora dalla casa, ora dalla famiglia, deteriorando le relazioni parentali e i legami con il territorio: “Maria e Giuseppe con il Bambino quando ebbero adempiuto ogni cosa, secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret”, così ci ricorda il Vangelo di Luca nella festa della Santa Famiglia (Lc 2, 38). La famiglia, la casa, gli affetti, la generazione della vita sono tutti elementi che trasformano la “chiusura domestica” nella possibilità di ritrovarsi, in qualche modo, come luogo e segno dell’alleanza di Dio con il suo popolo.

Ogni famiglia, anche quella non consacrata dal sacramento, senta di essere segno dell’alleanza di Dio con il suo popolo e con l’umanità intera. Questa coscienza forte ti renda, cara famiglia, luogo sicuro, accogliente, capace di custodire e anche di accompagnare nella guarigione dalla malattia. Vogliamo rivolgere una preghiera accorata per quelle famiglie che attendono nella “casa romita” notizie dei propri cari ammalati, ricoverati negli ospedali, dove il personale sanitario offre con una mano il farmaco contro la malattia e con l’altra la carezza contro la disperazione della solitudine. 

L’alleanza con Dio non delude: “Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle: tale sarà la tua discendenza” (Gen 15, 5). La discendenza è la vita che nasce come continua vittoria per segnare il tempo e renderlo storia viva dell’umanità. Questa non verrà mai meno per la fedeltà dell’alleanza in cui si entra e si rimane per la forza della fede: “Abramo credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia” (Gen 15, 6). Egli credette anche di fronte al mistero della morte: “Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe anche come simbolo” (Eb 11, 19). Da quel momento Isacco è simbolo di Gesù morto e risorto e l’alleanza eterna è stata sancita nel mistero pasquale, germogliato nella Santa Famiglia di Nazaret e consumato nella perfezione del Crocifisso-Risorto. Ora, cara famiglia, tu sei in questa alleanza, da essa attingi forza e della medesima sei segno e sacramento: “Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!” (Ef 5, 32). In alcune situazioni, come nel tempo presente, questo mistero attraversa la famiglia come la spada, predetta a Maria da Simeone; essa trafiggerà l’anima “affinché siano svelati i pensieri di molti cuori” (Lc 2, 35). È tempo dunque di svelare i pensieri dei cuori, grazie al mistero coniugale e familiare, che porta lontano, come pula, la pesantezza delle relazioni e gli ostacoli al fluire degli affetti.

Cara famiglia, rendi grazie al Signore e invoca il suo nome, medita le sue meraviglie … Egli si è sempre ricordato della sua alleanza, parola data per mille generazioni (cfr Sal 105). Accogli questa parola nella fede e trasmettila alla generazione nata dalle tue viscere, essa non la chiede ma l’attende e ne ha bisogno. Questa attesa può essere espressa con le parole di Erri De Luca nel libro L’ospite della vigilia, essa infatti ti chiede: “Mi serve un po’ di fede come uno spago per tenere insieme … anche se alla fede non arrivo, credo alla pace, alla buona volontà degli uomini, credo che esista il diritto a una sera come questa in ogni stanza del mondo … e così Maria partorisce lontano da casa. Natale è una notte di pace in mezzo alla guerra”. Gesù nasce fuori casa perché tutte le famiglie riabbiano la casa delle relazioni e della sicurezza, muore fuori città perché gli uomini ritornino a vivere come famiglia umana, non più costretta dalla malattia, dalla fame, dalla guerra e dalla morte. 

La pace del Bambino ti raggiunga attraverso il cuore immacolato e pieno di grazia di Maria e attraverso il silenzio fattivo e protettivo di Giuseppe.

La Santa Famiglia ti benedica e ti custodisca nell’amore.

+ Pasquale Cascio

       arcivescovo


Al popolo Santo di Dio

Messaggio per il Santo Natale 2020

di S.E. Mons. Pasquale Cascio

Al popolo Santo di Dio

 

Messaggio per il Santo Natale 2020

 

«Nell’ombra del presepe,

giace povero ed umile

il Creatore del mondo.

Sorge una nuova luce

nella notte del mondo:

adoriamo Gesù, il Signore»

(Inno dalla Liturgia delle ore)

 

Carissimi,

entriamo nel mistero del Natale, condotti per mano dalla liturgia, dalla preghiera personale, dalla vita comunitaria e dagli eventi, che ci coinvolgono in una situazione nuova, preoccupante, impegnativa e carica di attesa e di speranza.

Il mistero ha per sua natura una dimensione di svelamento e un’altra di velamento: noi accogliamo la grazia, donata e ridonata in Gesù Cristo, il Verbo fatto carne; pertanto viviamo l’attesa come il presepe, intendendo sia la mangiatoia che accoglie il Bambino, sia l’ambiente che la circonda con i suoi personaggi, a partire da Maria e Giuseppe, per coinvolgere l’umanità nel suo vissuto quotidiano, pesante, esaltante e in perenne attesa. Questo presepe è nell’ombra, creata dalla luce che sta per arrivare ed incontra gli ultimi ostacoli: è l’umanità pronta ad accogliere il Salvatore, è la Chiesa, che adora il suo Signore. L’ombra del presepe ha al centro il Creatore del mondo, che giace povero ed umile: la Chiesa è chiamata a testimoniare questa presenza certa nell’ombra del tempo presente e delle vicende paurose vissute con i sofferenti e i tribolati. D’altra parte la luce, irradiandosi dal presepe, fuga la notte del mondo: «La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta» (Gv 1, 5).

Così noi siamo il popolo che cammina nella luce e riflette sulle oscurità del male la luce che illumina, consola, guarisce e salva: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia» (Lc 2, 10-11).

Mettiamoci in cammino, avvolti nella luce della speranza, per cercare il segno da riconoscere, accogliere, adorare e servire: sicuramente non è lontano da noi, è presente nell’azione liturgica, è presente ed è nascosto nelle persone che hanno bisogno del nostro amore. Gli occhi dei pastori sono illuminati ed aperti dal segno nella mangiatoia, i nostri occhi siano aperti da quanti, vicino a noi, giacciono nell’ombra dell’attesa di una luce di affetto, di tenerezza, di carità e di speranza.

 

Nelle difficoltà del tempo presente, rendiamo sempre più forte il vincolo tra il Mistero sperimentato nella liturgia e il Mistero scoperto e servito nell’esistenza quotidiana: i protagonisti sono sempre Dio che si fa carne e l’uomo che ritrova la sua dignità.

Con questo spirito viviamo le celebrazioni natalizie nelle restrizioni, che non opprimono, ma sono canali obbligati per collegare realmente il Mistero celebrato e il Mistero vissuto: la liturgia non è cerimonia, ma neanche è rifugio dell’anima.

Ogni comunità parrocchiale organizzi le celebrazioni per permettere la partecipazione in serenità e sicurezza, tenendo presente questo legame con il vissuto, che è anche appello alla carità e alla solidarietà, perché tutti nell’ombra vedano la luce di Betlemme.

Le celebrazioni natalizie sono suddivise dalla liturgia in quattro momenti: Messa Vespertina della Vigilia, Messa della Notte, Messa dell’Aurora e Messa del Giorno. Per la Messa Vespertina della Vigilia, restringiamo lo spazio temporale dalle 17.00 alle 18.30; poi, seguendo l’esempio del Santo Padre, Papa Francesco, la Messa della Notte può essere celebrata a partire dalle ore 19.00, tenendo presente la restrizione del coprifuoco dalle ore 22.00, si tenga conto delle distanze dalla chiesa parrocchiale e del ritorno agevole alle proprie case. Le altre due celebrazioni rimangono negli orari propri, considerando, dove fosse veramente necessario, l’opportunità di aggiungere un’ulteriore celebrazione nel giorno di Natale.

Le comunità parrocchiali con i propri parroci si sentano responsabili di questa testimonianza di fede e della correttezza nei confronti delle norme stabilite e concordate tra le CEI e il Governo italiano.

Non ci potranno essere deroghe o eccezioni in nome di eventuali esigenze pastorali; infatti la pastoralità è anche saper guidare il gregge nei territori impervi e nelle avverse condizioni atmosferiche in cui si può trovare, affrontando le difficoltà senza fughe. Quando la Chiesa sa vivere con gli uomini i tempi e gli eventi, diventa chiaramente segno di Cristo e, in Lui, strumento di salvezza.

In questa modalità di sicurezza e di vicinanza, viviamo anche la domenica della Santa Famiglia (27 dicembre), il Te Deum di ringraziamento la sera del 31 dicembre, la Solennità di Maria Madre di Dio (1° gennaio 2021) e l’Epifania del Signore (6 gennaio).

Procediamo con Maria nel percorso di Avvento, accogliamo con Lei il Signore che viene di nuovo a consolare, liberare e salvare il suo popolo nella pace: «il Signore vi benedica e vi custodisca, faccia risplendere per voi il suo volto e vi faccia grazia, rivolga a voi il suo volto e vi conceda la sua pace» (Nm 6, 24-26).

 

Sant’Angelo dei Lombardi, 8 dicembre 2020

 

+ Pasquale Cascio

   Arcivescovo   


Comunicato stampa_forum degli amministratori

Aree interne, verso il Forum degli amministratori e degli operatori socio-politici

Comunicato stampa

Aree interne, verso il Forum degli amministratori e degli operatori socio-politici

Rispettando i tempi e i luoghi imposti dalla pandemia, e in previsione del Forum 2021 degli amministratori e degli operatori socio-politici delle aree interne (appuntamento che è previsto per la prossima Primavera-Estate), è stata programmata una serie di tre webinar che consentiranno il confronto con esponenti del Governo e con alcuni dei dirigenti chiamati a guidare settori strategici per la rinascita delle fasce territoriali più deboli del Paese. L’obiettivo di questo percorso preliminare al Forum in presenza è costruire una piattaforma dove trasferire idee e proposte capaci nel concreto di testimoniare la logica del “camminare insieme”.

Il programma

La prima tappa del meeting online (20 gennaio, ore 10.30-12.30) avrà per tema: Il Sud ci riprova (Atti governativi, analisi economica e la spinta dei giovani). Protagonisti saranno il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano; il direttore di Svimez Luca Bianchi; Gabriele Uva (studente del CdA dell’Università del Sannio).

La seconda tappa (15 febbraio, ore 10.30-12.30) avrà per tema: Restare, la sfida (Consapevolezza, risorse e potenzialità). Protagonisti: il coordinatore del Comitato tecnico nazionale per le aree interne Francesco Monaco; il responsabile nazionale di “Resto al Sud” Vincenzo Durante; il presidente dei giovani industriali dell’Irpinia Stefano Scauzillo.

La terza tappa (10 marzo, ore 10.30-12.30) avrà come tema: Una visione condivisa (Esperienze e progetti di unità territoriali). Protagonisti: il presidente dell’Associazione Comuni della Campania Carlo Marino; l’economista e presidente della Società italiana scienziati del turismo Fabrizio Antolini; la presidente dell’Unione dei Comuni Terre dell’Ufita Stefania Di Cicilia. 

La partecipazione

L’adesione ai webinar è una premessa importante per condividere con lo spirito giusto il percorso successivo. Agli incontri potranno partecipare sindaci e consiglieri regionali e comunali (in particolare i giovani), animatori di comunità e operatori sociali e politici. Saranno avviate anche modalità di unione responsabile allo scopo di ridurre le distanze, uscire dalla endemica condizione di marginalità e arrestare l’emorragia di uomini e donne di cui soffrono i borghi dell’entroterra.

Per iscriversi ai webinar di gennaio, febbraio e marzo, basta consultare il sito del Forum (www.faare.org) sul quale prenderà forma il progetto di dialogo e coesione stimolato dai vescovi, ma che riguarderà gli amministratori più sensibili e i portatori di istanze sincere di rinnovamento.

Lo scenario

L’idea di un Forum per le aree interne, come noto, nasce nel 2019 a seguito della lettera-denuncia Mezzanotte del Mezzogiorno? che i vescovi della Metropolia Beneventana inviarono ai sindaci, ai responsabili delle istituzioni e a tutti i territori per sollecitare una nuova e decisiva fase per il riscatto delle aree interne e per  disegnare uno scenario di unità, di consapevolezza e di nuova progettualità.

Alla discesa in campo dei rappresentanti delle Chiese locali e di numerosi amministratori sono seguiti gli incontri istituzionali dei vescovi con il Presidente della Repubblica Mattarella e il Premier Conte. In previsione del Forum 2021 è poi arrivato un nuovo appello dei presuli (la lettera intitolata Il ramo di mandorlo) per plasmare le ragioni per una mobilitazione armonica ed efficace in funzione di un ribaltamento di visione politica e culturale, contro la salvaguardia d’interessi particolari e per un progetto strategico di lunga gittata che miri a privilegiare l’interesse comune. 

Questa serie di iniziative, nate in Campania e ora estese ad altri territori e diocesi di regioni appartenenti alla dorsale appenninica e oltre (Molise, Abruzzo, Lazio, Marche, Toscana, Emilia e Veneto), avrà una sua forma organica e strutturata nel Forum permanente delle aree interne.

30 dicembre 2020


Appello alla responsabilità di S.E. Mons. Pasquale Cascio

Ai parroci alle comunità religiose a tutti i fedeli laici

Appello alla responsabilità

Ai parroci
alle comunità religiose
a tutti i fedeli laici

Considerando l’incalzare dell’epidemia anche nelle nostre comunità, per continuare a celebrare in serenità l’Eucaristia con il popolo, invito caldamente a ottemperare a tutte le norme già stabilite per la Celebrazione Eucaristica, dall’ingresso in chiesa fino all’uscita senza creare assembramento.

In particolare, siano presenti e utilizzabili i prodotti igienizzanti, l’uso obbligatorio della mascherina per tutti e il distanziamento. Ricordo e ammonisco i sacerdoti a dare la Comunione Eucaristica solo sulle mani, richiedendo a tutti questa forma, senza eccezioni di tipo spiritualistico.

L’attenzione e il rispetto delle norme rientrano nella responsabilità morale delle nostre azioni e sono anche piccoli atti di carità fraterna.

Su tutti la benedizione del Signore, sorgente di vita e di speranza.

 

Sant’Angelo dei Lombardi, 27 ottobre 2020

+ Pasquale Cascio

Arcivescovo