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Giornata di preghiera e di digiuno per la pace nel mondo

appello di Papa Francesco per lunedì 7 ottobre

Appello di Papa Francesco per lunedì 7 ottobre, a vivere
una giornata di preghiera e di digiuno per la pace nel mondo.

 

GIORNATA DI PREGHIERA E DIGIUNO PER LA PACE
7 ottobre 2024
INTENZIONI DI PREGHIERA

Per la pace nel mondo: si spengano i fuochi di guerra che sconvolgono popoli e
nazioni e si rinnovi in tutti la consapevolezza di una fraternità universale.
Preghiamo. – Per tutti i popoli oppressi dalla guerra: non perdano la speranza di un futuro di
pace e con l’aiuto della diplomazia internazionale vedano sorgere nuove vie di
dialogo. Preghiamo. – Per i governanti: non cedano alla tentazione della violenza e della
sopraffazione, ma perseguano scelte per custodire la pace e far crescere il bene
comune.

Preghiamo

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Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 29.09.2024

UFFICIO MIGRANTES

ARCIDIOCESI DI SANT’ANGELO DEI LOMBARDI-CONZA-NUSCO-BISACCIA
UFFICIO MIGRANTES

Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 29.09.2024.

 

Rev.mi confratelli sacerdoti,

Dio cammina con il suo popolo” è il tema del messaggio di Papa Francesco per la 110a Giornata del Migrante e del Rifugiato del 29 settembre prossimo. Anche il messaggio Migrantes prende spunto dal cammino sinodale della Chiesa “in uscita”, un cammino che si fa insieme per cui siamo una Chiesa “itinerante e pellegrinante”. La Chiesa, pur presente in un luogo (= Chiesa Locale), guarda a tutti per la sua universalità e guarda oltre, perciò Chiesa “pellegrina”.

Papa Francesco sottolinea questo aspetto richiamandosi all’Esodo della Bibbia, ai quarant’anni di cammino nel deserto fatto dal popolo di Israele. E la Chiesa, come già Israele, è un popolo pellegrinante e in cammino! La Chiesa pellegrinante “nei Sacramenti e nelle istituzioni” è una Chiesa in riforma chiamata continuamente a convertirsi, lasciandosi interpellare dall’incontro con Dio e con i fratelli. Oggi ci interpella la paternità di Dio che chiede al mondo come a dei “fratelli tutti” uno sguardo particolare a fratelli e sorelle migranti (GS 40).

I fratelli e sorelle migranti sono icona contemporanea della Chiesa in cammino. La Chiesa sono anche loro, che, come dice l’ONU nel suo rapporto annuale, sono sempre un numero crescente: oltre 300 milioni, di cui 120 milioni i profughi, i richiedenti asilo e i rifugiati. Il Papa ritorna su questo dramma di tanti fratelli e sorelle, che hanno perso tutto e si mettono in cammino alla ricerca di una vita migliore, sperando di trovare una comunità accogliente in cui vivere e far crescere i propri figli in sicurezza e tranquillità. Nei prossimi 20 anni, si stima che 250 milioni di persone avranno problemi di approvvigionamento idrico, con conseguente aumento della conflittualità tra i popoli e di esodi di massa. La siccità è molto sentita in Nord Africa e in Medio Oriente. Ma, guarda un po’, cominciamo a saperne qualcosa anche noi in alcune zone d’Italia!

Una domanda è d’obbligo: noi, credenti di oggi, consideriamo veramente nostri fratelli e sorelle i migranti e i rifugiati? La conversione di cui parla Papa Francesco è impellente e necessaria, soprattutto se cadiamo facilmente nelle trappole degli schieramenti in cui si perdono di vista i nostri valori e principi sia di fede che di morale. “Ogni incontro con essi, rappresenta un’occasione per incontrare il Signore; ed è un’occasione di salvezza”, perché in ognuno di essi è presente Gesù.

Ognuno, nella sua libertà e responsabilità pastorale, organizzerà la GMMR nel miglior modo possibile.

 

Sac. Stefano Dell’Angelo, Direttore

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Alluvione in Emilia Romagna e Marche

La vicinanza e la solidarietà della CEI

CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali

Alluvione in Emilia Romagna e Marche 
La vicinanza e la solidarietà della CEI

 

“Vicinanza e solidarietà” alle tantissime persone sfollate a causa dell’alluvione e delle esondazioni in Emilia Romagna e nelle Marche. È quanto esprime il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, invitando tutte le comunità parrocchiali a farsi prossime e a pregare per quanti stanno vivendo questa nuova sofferenza. In contatto telefonico con i Vescovi delle Diocesi colpite, il Cardinale fa suo l’auspicio di Mons. Mario Toso nella lettera indirizzata a tutta la popolazione della Chiesa di Faenza-Modigliana: “Il nostro cuore possa chiedere e sentire, in mezzo a tanta frustrazione, una nuova speranza”. “Speranza non è sinonimo di ingenuità, ma è quella forza che aiuta a guardare con fiducia al domani, anche quando tutto sembra, ancora una volta, perduto. Di fronte a questo dramma che torna ad abbattersi sul territorio dell’Emilia Romagna e delle Marche, siamo chiamati, come Abramo, a restare saldi nella speranza contro ogni speranza”, afferma il Presidente della CEI.

Nel ringraziare quanti – Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco, Protezione Civile e volontari – si stanno adoperando nei soccorsi alla popolazione, il Cardinale rinnova l’appello alle Istituzioni affinché si mettano in atto tutte le misure necessarie per andare incontro alle esigenze delle famiglie e delle comunità locali, oltre che per evitare che catastrofi del genere si ripetano con tale frequenza. “Ancora una volta – osserva – vediamo la fragilità del nostro territorio. Prevenzione e messa in sicurezza della Casa comune non possono restare lettera morta, ma sono azioni necessarie e doverose”.

 

 

Roma, 19 settembre 2024

 

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Messaggio dell’Arcivescovo per l’inizio dell’anno scolastico 2024-2025

Messaggio dell’Arcivescovo per l’inizio dell’anno scolastico 2024-2025

A voi tutti che vivete, abitate e rendete umana e fraterna la Comunità Scolastica

 

Carissimi,

 

mi rivolgo a ciascuno, secondo la propria condizione in questa realtà meravigliosa della scuola: dal bambino, che inizia curioso e timoroso, al giovane impaziente di concludere, all’adulto, carico di responsabilità educativa. Come vescovo vi guardo e vi seguo con il cuore e rivolgo il mio saluto a tutte le comunità scolastiche della nostra Arcidiocesi.

Nel saluto sono contenuti un messaggio ed un augurio. Il messaggio è un ricordo per tutti dell’unicità e della preziosità del tempo e dello spazio, riservati alla vita scolastica: studiare è provare continuamente passione e desiderio di conoscere e di conoscersi. La conoscenza della realtà che ci circonda e che ci precede dilata le possibilità della nostra intelligenza e dell’organizzazione del nostro sapere. La conoscenza di se stessi è aiutata da questa dilatazione del cuore e ci fa apprezzare la nostra unicità ed originalità, scoprendo la bellezza di creare relazioni tra cuori dilatati, perché scopriamo la magnanimità, cioè la grandezza dell’animo accogliente. L’augurio è di transitare continuamente, grazie alla sinergia di tutti i protagonisti del mondo della scuola (alunni, docenti, dirigenti, personale scolastico e famiglie), dall’intelligenza spavalda, che rischia di diventare autosufficienza alla sapienza di chi vive imparando e impara per vivere e far vivere tutti nella condizione migliore. Dice la sapienza biblica: “Se sei sapiente lo sei a tuo vantaggio, se sei spavaldo tu solo ne porterai la pena” (Libro dei Proverbi, 9, 12), coltivando la consapevolezza che ogni uomo saggio è un beneficio per la comunità.

In questa sinergia dei protagonisti, mi permetto di prestare la voce agli alunni, che ringraziano i docenti per la loro testimonianza di sapienza, ai docenti, che manifestano il loro affetto per gli alunni, perché, ricordava San Giovanni Bosco “l’educazione è una questione del cuore”, ai dirigenti, che rappresentano l’impegno dello Stato nell’opera educativa, al personale scolastico, che contribuisce a richiamare, nel rispetto delle regole, la bellezza della convivenza, ai genitori nel comprendere e nel fare sintesi della complessità dell’azione educativa per i propri figli, per accompagnarli sulla via della maturità umana e della cittadinanza attiva.

Manifesto la paterna disponibilità nei confronti di tutti, l’affetto fraterno e amichevole di chi obbedisce al comandamento dell’amore e la gioia della speranza che offrite al mio cuore.

Vi saluto e vi benedico!

 

Sant’Angelo dei Lombardi, 12 settembre 2024

 

+ Pasquale Cascio

arcivescovo

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La Sicilia_sulle orme delle martiri Santa Lucia e Santa Rosalia

7-12 ottobre 2024

 

LA SICILIA
sulle orme delle martiri Santa Lucia e Santa Rosalia
7-12 ottobre 2024

 

Quota individuale di partecipazione € 850,00
Supplemento in camera singola per intero periodo € 160,00
Acconto da versarsi all’atto dell’iscrizione € 450,00
Saldo entro 20 settembre 2024 € 400,00

 

Per informazioni e prenotazioni:
don Rino Morra cell. 338.1494720
Gerardo Cetta cell. 338.3220964

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Il complesso abbaziale del Goleto  affidato alla comunità benedettina di Montevergine

Comunicato

Il complesso abbaziale del Goleto  affidato alla comunità benedettina di Montevergine

 

Nel 1807 i Padri benedettini di Montevergine lasciarono l’antica Abbazia del Goleto, luogo sempre abitato dalla spiritualità benedettina femminile e maschile, dove la Santissima Trinità ha continuato ad attirare a sé anime semplici, devote e desiderose di incontrare Dio nello spirito del grande fondatore San Guglielmo da Vercelli.

Nella seconda parte del XX secolo, Padre Lucio Maria De Marino osb, monaco di Montevergine, con spirito profetico ed eremitico ritornò ad abitare questo luogo. Così la presenza nascosta dello spirito benedettino riemerse e i ruderi dell’abbazia, nella persona del santo monaco, attirarono uomini e donne alla ricerca di Dio, affascinati dalla spiritualità di San Guglielmo, il cui nome è sempre stato ricordato dagli abitanti di quella contrada, la sua protezione è stata sentita e l’identità cristiana ha trovato in lui un punto di riferimento.

Lo Spirito Santo agisce sempre nel nascondimento e, quando si palesa, presenta progetti nuovi: l’antico complesso abbaziale ripristinato diventò luogo di spiritualità della comunità “Jesus Caritas” dei Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld per poco più di trent’anni (1990-2021) e il Comune di Sant’Angelo dei Lombardi decise di affidarlo in comodato d’uso gratuito nel 2001 all’Arcidiocesi, che intanto già si adoperava per farlo rivivere.

Lo Spirito Santo continua ancora a sorprenderci: dopo oltre due secoli ha creato le condizioni affinché l’ordine monastico benedettino ritornasse ad animare il complesso abbaziale del Goleto. L’amicizia e la fraternità sacerdotale-spirituale-pastorale tra Dom Riccardo Luca Guariglia, Abate di Montevergine, e Mons. Pasquale Cascio, Arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, hanno permesso un cammino di discernimento leggendo i segni dei tempi e i nuovi eventi sopraggiunti, perché la comunità benedettina di Montevergine potesse far rivivere questo luogo benedetto da Dio.

Con gioia e nella gratitudine verso la Santissima Trinità, il Padre Abate e l’Arcivescovo annunciano ufficialmente l’affidamento del complesso abbaziale di San Guglielmo al Goleto con annessa Rettoria di San Luca, Santuario diocesano, alla comunità benedettina di Montevergine a partire dal prossimo autunno. Consegnano nella preghiera la comunità monastica e la comunità diocesana all’intercessione di Maria Santissima di Montevergine e di San Guglielmo per il nuovo servizio pastorale che si intraprende nella piena comunione.

Sant’Angelo dei Lombardi, 30 agosto 2024

Dom Riccardo Luca Guariglia, Abate

Mons. Pasquale Cascio, Arcivescovo


nella foto:  Dom Riccardo Luca Guariglia, Abate di Montevergine, S.E. Mons. Pasquale Cascio, Arcivescovo di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, Mons. Tarcisio Luigi Gambalonga, Vicario Generale

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